FORMAZIONE DEL PUBBLICO, DIGITALIZZAZIONE E ACCESSO AL PATRIMONIO

  • FORMAZIONE DEL PUBBLICO, DIGITALIZZAZIONE E ACCESSO AL PATRIMONIO

 Logica istituzionale a lungo termine sulla formazione del pubblico e sull’accesso al patrimonio
Attuazione di provvedimenti e norme dirette, prioritariamente, alla promozione di una cultura di intervento a lungo termine nell’area della formazione del pubblico e di un reale accesso al patrimonio cinematografico e audiovisivo, dove con questa espressione è da intendere il patrimonio cinematografico mondiale (i grandi autori della storia del cinema), europeo (patrimonio dell’industria cinematografica europea) e italiano (la storia del cinema italiano, il cinema indipendente e il documentario di qualità) nel rispetto della diversità culturale con l’obiettivo di rendere permanente la presenza delle istituzioni pubbliche in quest’area

•  Legge regionale sulla promozione della cultura cinematografica e audiovisiva
Promozione di una legge regionale, sulla base delle migliori pratiche già introdotte in altre regioni (Sardegna, Friuli-Venezia-Giulia, Toscana) nella quale sia inserito un capitolo per l’area della formazione del pubblico con relativa emanazione di bandi di finanziamento funzionali a una logica di intervento a lungo termine

•  Europeizzazione
Incentivazione alla promozione di una cultura del reperimento di fondi europei attraverso lo sviluppo del partenariato locale, nazionale e internazionale, iniziative di rete con uffici e settori della Pubblica Amministrazione, formazione dei funzionari sulle tecniche di compilazione dei bandi europei

•   Promozione di una cultura della formazione del pubblico e del giovane pubblico
Adozione di norme e provvedimenti per una regolamentazione delle istituzioni e dei centri culturali esistenti, spesso promossi da enti locali (biblioteche, mediateche, spazi per la cultura, ecc.) per la promozione di una cultura della formazione del pubblico, con particolare attenzione al pubblico giovane

•   Accesso reale al patrimonio
Promozione, in sinergia con gli enti locali, dell’attivazione, del rafforzamento e del monitoraggio delle reti fra centri di diffusione culturale (monosala dei centri storici, associazioni di cinecircoli, bibliomediateche, scuole, associazioni culturali, teatri, multiplex, sale parrocchiali, etc.) che favorisca una reale proposta culturale

•   Istituzione di un albo dei formatori
1.  riconoscimento della figura professionale
2.  specifiche dell’inquadramento professionale di questa figura

• Sensibilizzazione dei lavoratori della PA sul tema della formazione del pubblico e dell’accesso al patrimonio
Promozione di iniziative finalizzate alla formazione e alla sensibilizzazione dei dipendenti pubblici del territorio regionale attivi nella regione (funzionari, bibliotecari e mediatecari, insegnanti, presidi, ecc.)

•   Messa a sistema e integrazione del settore della formazione del pubblico nella filiera
Attuazione di provvedimenti e iniziative per la convergenza fra settore della formazione del pubblico e gli altri settori della filiera produttiva e distributiva dell’industria cinematografica in virtù della sua natura di tramite imprescindibile per un reale accesso del pubblico al patrimonio cinematografico e audiovisivo

1. Istituzione da bando, sul modello francese, dell’obbligo di devoluzione ad attività di formazione del pubblico di una quota fissa del budget per progetti legati a tutte le fasi della filiera

•   Strumenti di intervento extra-filiera
Istituzione di  un centro regionale per la formazione del pubblico con mansioni di:
1.  creazione di rete e di partenariato (con enti governativi, assessorati, enti locali e loro emanazioni, università, istituti di ricerca, biblioteche, mediateche, luoghi pubblici di cultura, scuole, associazioni culturali, associazioni di cinecircoli, associazione di volontariato, centri anziani, fondazioni, enti privati e imprese, etc.)
2.  promozione della cultura del reperimento di fondi europei
3.  formazione ricerca e sperimentazione sulle pratiche educative legate al cinema e all’audiovisivo anche attraverso la costituzione e il radicamento di specifici dispositivi per il giovane pubblico (coesione territoriale)
4.  monitoraggio e verifica delle ricadute sul territorio delle azioni promosse

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